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Babbo Natale 25 dicembre

La vera storia di Babbo Natale: San Nicola, Santa Claus e il Villaggio di Babbo Natale

cassetta delle lettere per Babbo Natale

Quando Natale è alle porte, fanno capolino in ogni angolo del nostro negozio a Giaveno e li puoi trovare anche sul nostro sito di e-commerce. Ne abbiamo di tutte le fogge. Li trovi con accessori più o meno tradizionali, ma tutti accumunati da quella tipica espressione buona, simpatica, tenera che ci fa sciogliere e sognare. Di chi stiamo parlando? Ma che domande: dei nostri Babbi Natale!

Per non farci mancare nulla, infatti, ne abbiamo più di uno grazie alle sue tante e meravigliose riproduzioni, anche se, diciamoci la verità: Babbo Natale è unico, inimitabile. Lo potremmo definire il Natale fatto a persona, tanto da essere riuscito a conquistare il cuore di grandi e piccini, sabotando persino Gesù Bambino, a cui le generazione più senior indirizzavano i loro desideri, pensieri, messi per iscritto con le tradizionali letterine.

Oggi i bambini scrivono le letterine a Babbo Natale, ma a quello vero, in carne ed ossa, che abita in Lapponia, in Finlandia, circondato dalla neve, dai ghiacci e dalle sue adorate renne. Grazie alle tecnologia, è persino possibile ricevere un suo video-messaggio personalizzato, oltre a potergli parlare o fare visita. Incontri virtuali o reali a parte, conosci la vera storia di Babbo Natale? Se hai qualche dubbio, non ti preoccupare, te la raccontiamo in questo articolo, così potrai a tua volta raccontarla ai tuoi amici e ai tuoi figli.

Babbo Natale: c’era una volta San Nicola

La vera storia di Babbo Natale affonda le proprie radici nella storia di San Nicola, festeggiato ogni 6 dicembre. San Nicola è un personaggio storico, realmente esistito, nonostante buona parte della sua vita sia ancora avvolta nel mistero. Poche cose sono certe: la sua nascita nel 270 a Patara e il ruolo di Vescovo di Myra, in Licia (l’attuale Turchia).

Secondo la tradizione, il santo era solito aiutare i più poveri con dei doni. Questa credenza si consolida con un gesto simbolico. A partire dal Medioevo si diffonde in Europa l’usanza di celebrare San Nicola e il giorno del suo martirio con lo scambio di regali. Il rito è molto sentito nei paesi del Nord Europa: Austria, Germania, Paesi Bassi e anche in alcune aree d’Italia. Tra queste ricordiamo: Trentino-Alto-Adige, Friuli e specialmente, Venezia e Bari. In queste due città, infatti, la sua devozione è ancora molto viva.

In modo particolare, San Nicola veniva spesso rappresentato in groppa al suo destriero. Portava dolci e frutta nelle scarpe di chi si era comportato bene. Da qui l’usanza di lasciare calze e scarpe fuori dalla finestra o dalla porta. Mentre chi non era stato buono doveva affrontare il suo servitore demoniaco, Krampus o Diavolo di Natale. Così l’antagonista del Natale viene tuttora chiamato nelle zone Alpine di cultura tedesca. Insomma, un’accoppiata vincente che trova nella figura di San Nicola l’antenato del più recente di Babbo Natale.

Babbo Natale: Santa Claus e lo zampino della Coca-Cola

Nei Paesi protestanti San Nicola perde l’aspetto del vescovo cattolico, ma mantiene il ruolo benefico col nome di Samiklaus, Sinterclaus o Santa Claus. Questa progressiva evoluzione porta a un altro decisivo cambiamento. Le celebrazioni, infatti, si spostano alla festa vicina più importante, il 25 dicembre: Natale.

A questo punto, ti starai chiedendo, ma Babbo Natale da dove salta fuori? L’omone con la barba bianca e il sacco pieno di regali è nato negli Stati Uniti dalla penna di Clement C. Moore. Nel 1822, l’autore scrive la poesia A Visit from St. Nicholas (Una visita di San Nicola), in cui descrive la figura di San Nicola molto simile a come lo conosciamo ora.

A sdoganare questo personaggio con l’abito rosso, c’è anche lo zampino della bevanda gasata più famosa al mondo: la Coca Cola. Prima, però, è il fumettista politico Thomas Nast, che ritrae Santa Claus vestito di rosso. Poi, a partire dagli anni ’30, anche la Coca-Cola utilizza lo stesso colore, simbolo del brand, per introdurre nelle sue pubblicità natalizie l’uomo sorridente e paffuto con la barba bianca. Per oltre trent’anni viene sempre utilizzato lo stesso soggetto e come Coca-Cola anche Babbo Natale diventa internazionale, anzi, globale.

Villaggio di Babbo Natale a Rovaniemi, in Finlandia

Babbo Natale con occhiali da neve

Dopo tutta questa storia sulle origini di Babbo Natale, dalla figura storica di San Nicola all’immagine più commerciale di Santa Claus, la domanda sorge spontanea: ma perché la residenza ufficiale di Babbo Natale è in Lapponia, nel Circolo Polare Artico, per la precisione a Rovaniemi?

Per scoprirlo, dobbiamo tornare indietro nel secondo dopoguerra quando la Lapponia è una delle prime zone a ricevere gli aiuti dell’UNRRA, l’organizzazione umanitaria precorritrice dell’Unicef. Nelle attività benefiche di questo ente, Eleanor Roosevelt, ex first lady americana, è in prima linea.

Così, nel 1950, in previsione della visita da parte dell’illustre benefattrice a Rovaniemi, viene costruita una capanna. Da costruzione provvisoria per l’occasione la casetta diventa un vero e proprio polo di attrazione turistica.

Altri notabili vengono ospitati al suo interno e, a quel punto, iniziano a sorgere altre attrazioni a tema natalizio, con lo scopo di creare un vero e proprio Villaggio di Babbo Natale permanente. Protagonista del Villaggio è Santa Claus, che abita in quella famosa capanna, pronto a ricevere piccoli e grandi ospiti, oltre alle letterine di milioni di bambini provenienti da tutto il mondo.

A questo punto che ti abbiamo raccontato la storia vera di Babbo Natale, non vedrai l’ora di circondarti di questo personaggio in tutte le sue forme. Perciò, abbiamo pensato di proporti alcune creazioni Jargi Home a lui ispirate. Scoprile tutte!

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